Strategia SEO: i 5 errori da non commettere

Sommario dei contenuti

La SEO è stata, per tanto tempo, divisa tra due grandi categorie – la SEO on site e la SEO off site (meglio nota come Link Building) – che venivano praticate con una divisione rigida e creando quasi delle fazioni tra esperti di un settore e quelli dell’altro.

Negli ultimi anni, fortunatamente, si è fatto strada un nuovo modo di studiare le strategie SEO che prevede un approccio interdisciplinare e decisamente più “olistico” e cooperativo. Infatti fare “solo” SEO non è più sufficiente per una realtà che vuole farsi conoscere online, ma è fondamentale utilizzare tutti i canali della comunicazione che abbiamo a disposizione.

Come naturale conseguenza di tutto questo, nascono una serie di errori ricorrenti che, con qualche piccolo accorgimento, possono essere evitati migliorando le performance della tua strategia SEO. Vediamo insieme i 5 peggiori e, soprattutto come evitarli!

Usare la Black SEO

Soprattutto in passato – ma purtroppo ancora oggi in maniera più diffusa di quanto si possa immaginare – vengono messe in atto una serie di strategie SEO scorrette. Queste vengono indicate comunemente con il termine black hat SEO: il termine rimanda al cappello nero dei cowboy disonesti che è iconicamente contrapposto a quello bianco degli eroi (ricordate John Wayne?).

Nella pratica le tecniche black hat SEO aggirano l’algoritmo dei motori di ricerca per ottenere risultati che nell’immediato possono essere interessanti, ma già nel medio lungo periodo hanno delle ripercussioni negative sul sito web. Tra le tecniche più utilizzate rientra la creazione di contenuti di bassa qualità, ma che hanno le caratteristiche che Google cerca.

La soluzione più semplice, ma che richiede più tempo, è applicare tecniche oneste che portino in maniera lenta ma costante il tuo sito web a scalare la SERP di Google. In questo senso è fondamentale creare contenuti di qualità.

Contenuti duplicati

Sarebbe facile creare un blog copiando e incollando i pezzi di testo che riteniamo più utili da fonti come Wikipedia e altri siti ben posizionati.

Non esiste nulla di più sbagliato: Google riconosce i contenuti plagiati e penalizza in maniera feroce i siti web che li contengono.

Come capire se il testo che hai scritto è originale al 100%? Esistono numerosi tool (alcuni anche gratuiti) che consentono di confrontare il tuo testo con tutti quelli presenti in rete e, qualora sia presente un “copia e incolla” viene rilevato con precisione.

Flat Text

I testi che portano traffico al tuo sito non sono solo originali, ma anche e soprattutto interessanti. In questo senso è fondamentale creare contenuti emozionali che siano in grado di coinvolgere il tuo lettore che deve essere portato a dire “Questo testo mi è stato utile. Tornerò!”.

Il primo passo per ottenere questo risultato è redigere testi che informino in maniera friendly, senza utilizzare termini troppo tecnici oppure, ove siano strettamente necessari, spiegarli in maniera precisa e puntuale. Informarsi e informare il proprio pubblico (e potenziali buyer personas) è un aspetto che non solo viene premiato dagli utenti, ma migliora anche complessivamente la user experience migliorando – di conseguenza – alcuni parametri come la frequenza di rimbalzo.

Discontinuità nella pubblicazione

Non dimostrare continuità è l’aspetto peggiore agli occhi dei motori di ricerca. Google infatti premia tutti i siti che pubblicano i contenuti con continuità e costanza: non è necessario pubblicare tanti testi, ma – come si suol dire – “pochi ma buoni”.

Anche se non hai tempo per dedicarti ogni giorno alla sezione blog o magazine del tuo sito, soprattutto se utilizzi WordPress, è possibile programmare la pubblicazione dei testi. È sufficiente impostare la data che desideri nella finestra in alto a destra, vicino al tasto “pubblica”. In questo modo potrai decidere – anche con largo anticipo – quando e quali testi compariranno sul tuo sito web.

Questa pratica si può rivelare particolarmente produttiva se desideri posizionare il tuo sito per keyword evergreen: al contrario se vuoi parlare di news o argomenti in trend dovrai occuparti più da vicino dei contenuti.

Trascurare la Link Building

Ultimo errore, ma non meno grave, coinvolge la Link Building. Si tratta di una disciplina che Google può difficilmente controllare e, forse proprio per questo, cerca di ostacolare in maniera più evidente.

Purtroppo accade spesso che la Link Building sia trascurata dalle strategie SEO che coinvolgono non solo la creazione di una brand identity, ma anche l’indicizzazione sui motori di ricerca. Per ovviare a questo errore è fondamentale conoscere l’identikit del link perfetto: questo non solo deve provenire da una fonte autorevole appartenente al tuo stesso settore (con un livello di fiducia elevato agli occhi di Google), ma non deve presupporre uno scambio.

In questo senso è fondamentale evitare la nascita delle cosiddette farm link o di uno scambio “a raffica” di link: Google comprende tutti questi aspetti e li penalizza. Infine, assicurati che il link che ricevuto non abbia il tag nofollow.

Come migliorare il Pagerank di un sito
Instagram: foto e video per promuovere il proprio brand