Web Monitoring: perché è importante per i contenuti

Sommario dei contenuti

Il Web monitoring, noto anche come Web listening, è, come suggerisce il nome, l’attività di ascolto e controllo di ciò che viene detto sul Web riguardo il tuo brand. Ciascuna azienda sa bene quanto sia importante porre attenzione a questi aspetti nella costruzione di una reputazione online solida che sia attenta alle esigenze – e talvolta anche alle lamentele – dei propri prospect e clienti.

Per ottenere questo risultato potrai servirti di numerosi strumenti – alcuni gratuiti e altri a pagamenti – che tengono monitorati vari canali, dal web ai Social Media che sono il luogo eletto dagli utenti non solo per crearsi un’opinione del tuo brand, ma anche per entrarci in contatto direttamente.

Come fare un brand assessment online

Affinché un brand venga valutato positivamente online sono necessari alcuni requisiti fondamentali:

  • Visibilità sui motori di ricerca: è necessario fare in modo che il proprio sito risulti tra i primi link nelle SERP in modo da poter garantire una maggiore visibilità all’azienda; è opportuno creare un nome che distingua in modo netto dagli altri brand in modo da poter reidirizare gli utenti al vostro sito anche nel caso di errata digitazione del nome;
  • Volume di conversioni: possiamo distinguere tra due tipi di conversioni: macroconversioni e microconversioni; le prime sono la realizzazione di un’operazione di importanza economica (es. Acquisto di un prodotto su un sito e-Commerce); la seconda tipologia di conversioni sono, invece, azioni compiute dagli utenti ma che non generano business (es. Aggiungere un prodotto al carrello o visualizzare un video promozionale);
  • Analisi del buzz: i buzz sono tutti i commenti e le opinioni che gli utenti riferiscono sul brand; naturalmente, i giudizi positivi porteranno grandi benefici all’azienda che potrà implementare la sua reputazione online.

Gli strumenti per web monitoring

Per analizzare la presenza online di un brand e la sua web reputation possono essere usati alcuni strumenti, gratuiti o a pagamento:

  • Google Trends: piattaforma gratuita grazie alla quale è possibile osservare tutti i dati relativi alle tendenze in Italia e nel mondo; questo strumento permetterà di conoscere ciò che gli utenti ricerCano sul web;
  • Grader per il sito web: è un test di valutazione che, attraverso una serie di domande e risposte, restituisce un’immagine della stretegia dell’impresa, valutando la presenza e la reputazione online dell’azienda;
  • Talkwalker: piattaforma a pagamento che permette di individuare tutto ciò che si dice sul brand e di calcolare quanto e come si parla di quest’ultimo;
  • Google Alerts: attraverso un servizio di notifiche è possibile impostare delle parole chiave; ogni volta che queste ultime verrano digitate, arriverà una notifica a coloro che hanno fatto richiesta di restare aggiornati;
  • SEMrush: tool a pagamento che indica il posizionamento del sito di un brand e quella dei suoi competitors all’interno di una classifica;
  • Google Analytics: servizio gratuito messo a disposizione da Google per permettere ad un’azienda di poter monitorare il suo sito web mostrando i dati e le statistiche relative agli accessi al suo sito.

Grazie questi strumenti le aziende possono avere a disposizione numerosi dati e statistiche relative all’immagine e alla web reputation di un’azienda online; l’analisi di questi risultati può aiutare l’impresa ad elaborare una strategia efficace per rimediare ai suoi punti deboli o implementare i suoi punti di forza.

Web monitoring per contenuti

Una volta che hai compreso i principali strumenti che possono essere utilizzati per monitorare sia l’andamento del tuo sito sia quello che i tuoi utenti dicono riguardo al tuo brand, bisogna capire come utilizzare questi dati. Una premessa è d’obbligo: anche se ci troviamo nell’era dei Big Data in cui abbiamo a disposizione una grande quantità di informazioni, spesso non sappiamo come utilizzarle.

Dal punto di vista dei contenuti – soprattutto se per una sezione BLOG o MAGAZINE – di solito viene pensato e redattore una content strategy (meglio nota come piano editoriale) di mese in mese in base all’andamento dei risultati del precedente. Ecco quindi che all’inizio del mese successivo, con i dati alla mano potrai decidere di:

  • Insistere su parole chiave importanti per il tuo brand e che hanno riscosso un discreto successo
  • Proporre nuove parole chiave che siano strettamente correlate a quelle che sono state più cliccate per aiutare l’utente ad approfondire un determinato argomento per il quale si è dimostrato così interessato.

Senza il web monitoring rischi di vanificare tanti sforzi che hai fatto nella pubblicazione di contenuti!

Microcopywriting: che cos’è e perché funziona
Dynamic content: che cosa sono